AIA - Autorizzazione integrata ambientale degli impianti di trattamento acque Data inizio attività: ottobre 2009 Attività del sottogruppo: La Direttiva comunitaria 96/61/CE, meglio nota come Direttiva IPPC (Integrated Pollution Prevention and Control) è la norma con cui la Comunità Europea persegue il fine di prevenire, ridurre e, dove possibile, eliminare l’inquinamento legato alle attività produttive, così da raggiungere un elevato livello di protezione dell’ambiente. La Direttiva introduce alcuni concetti innovativi come l’adozione delle migliori tecniche disponibili (BAT) al fine di prevenire e ridurre l’inquinamento e l’approccio integrato nella gestione degli impatti ambientali. In Italia, la Direttiva IPPC è stata recepita con il D.Lgs. 59/05 “Attuazione integrale della direttiva 96/61/CE relativa alla prevenzione e riduzione integrate dell’inquinamento”, abrogato e contestualmente ricompreso nel D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152, noto anche come “Testo Unico ambientale”, per effetto del D.Lgs. 29 giugno 2010, n. 128; quest’ultimo costituisce l’attuale recepimento della direttiva comunitaria 2008/1/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 15 gennaio 2008 sulla prevenzione e la riduzione integrate dell’inquinamento (IPPC). Lo strumento di attuazione della Direttiva è l’Autorizzazione Integrata Ambientale (A.I.A.), ovvero un provvedimento che autorizza l’esercizio di un impianto. Gli impianti di depurazione delle acque reflue non sono, generalmente, soggetti al regime autorizzativo A.I.A. Tuttavia, ricadono in tale ambito gli impianti per l’eliminazione o il recupero di rifiuti pericolosi con capacità di 10 tonnellate al giorno e gli impianti per l’eliminazione dei rifiuti non pericolosi con capacità superiore a 50 tonnellate al giorno. In concreto l’attività soggetta ad A.I.A. avviene con il ricorso ad impianti di depurazione per reflui liquidi:
L’obiettivo del Sottogruppo è quello di raccogliere informazioni riguardo alle principali implicazioni legate all’introduzione dell’A.I.A. sul trattamento di acque di scarico/rifiuti liquidi all’interno delle aziende. Per questo è in corso un’indagine, tramite un apposito questionario, che coinvolge numerosi enti gestori di diverse Regioni (Lombardia, Emilia Romagna, Veneto, Friuli Venezia Giulia e Piemonte). Le finalità dell’indagine sono quelle di mettere in luce vantaggi e svantaggi dell’applicazione dell’A.I.A. negli impianti di trattamento delle acque ed individuare le principali differenze nelle metodologie di attuazione dell’A.I.A. adottate nelle diverse Regioni, con particolare riferimento alla determinazione delle BAT. I risultati dell’attività del Sottogruppo saranno presentati in un volume di prossima pubblicazione, articolato in 4 capitoli:
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